CASARTIGIANI LOMBARDIA COMUNICA

CASARTIGIANI, insieme a Confartigianato e CNA, è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.

Nel suo intervento, il Presidente Giacomo Basso, ha ringraziato per questa opportunità, tanto più rimarcata per un solo spazio specifico per l’artigianato, che dà il senso dell’importanza che gli si annette, ma soprattutto ha ringraziato Draghi per questo generoso e coraggioso tentativo che un primo risultato lo ha già ottenuto, avendo ridato fiducia e speranza agli italiani. CASARTIGIANI non attribuisce al precedente Governo particolari responsabilità, anzi ha sempre manifestato stima nei confronti di Giuseppe Conte, ma se si dispone di fuoriclasse come Mario Draghi, nella situazione in cui ci troviamo, non puoi fare a meno di utilizzarli. Giacomo Basso, poi, ha ricordato al Presidente l’impegno e la cura in nostro favore quando, quale Direttore Generale del Tesoro, favorì e ci aiutò nella privatizzazione di ARTIGIANCASSA. Il Presidente rammentava molto bene. Giacomo Basso ha proseguito ricordando e rappresentando al Presidente come si sia trattato di un anno duro, di grande sacrificio e rinunce per la categoria, il cui grido di dolore, seppur flebile perché troppo esercitato ancora, giunge e si attacca a questa speranza. E’ stato un anno duro anche per noi Rappresentanti, perché la drammaticità della situazione e il bombardamento mediatico tendevano a non far comprendere che il ruolo delle Confederazioni, oltretutto più rappresentative, è quello di ottenere una sintesi di obiettività e di possibilità sui provvedimenti raggiungibili e non, come per i partiti politici, quello di elevare protesta e contestazione. Questo ruolo, c’è stato assicurato, è stato apprezzato e riconosciuto. Bisogna però sempre più dare attenzione agli artigiani, che hanno dato una dimostrazione straordinaria e commovente di dignità crepuscolare e di resilienza. Nel momento della crisi, quello della crescita, avendo l’artigianato, con questa sofferenza, ottenuto lo scioglimento del paradigma novecentesco dicotomico su una presunta minorità del lavoro imprenditoriale. Adesso non si potrà più tornare indietro e l’artigianato sarà per sempre considerato, dopo questa feroce pandemia, un sostegno irrinunciabile, un nuovo Umanesimo per l’Italia. Durante questo anno la strategia governativa non è stata completamente sbagliata, cassa integrazione per i dipendenti, che purtroppo non ha funzionato benissimo, mentre molto bene ha funzionato la nostra FSBA che tanto bene, insieme al Sindacato, adempie al suo ruolo; sempre per il lavoro dipendente blocco dei licenziamenti, per il lavoro imprenditoriale sussidi e proprio a Mario Draghi la sottolineatura, che nessuno può capire meglio di Lui, della difficoltà di alcuni istituti bancari di andare incontro alle mutate esigenze della situazione. Quello che è mancato, forse, anche per via delle risorse, obiettivamente, è stato il contributo a fondo perduto relazionato al periodo di lockdown marzo-aprile, in riferimento allo scorso anno, analogo periodo, che avrebbe anche avuto un senso di equità premiando chi le tasse le avesse pagate. Ma questi giorni non sono dei postulanti, né per aprire cahiers de doleances, avere viceversa un atteggiamento Kennediano “non chiedere cosa lo Stato può fare per te, chiediti cosa fai tu per lo Stato” e gli artigiani molto fanno. Oggi è giorno di aspettare le Riforme Draghi: Keynes, fisco, burocrazia, giustizia. Se verrà fatto questo, in una Italia migliore, faranno ancora meglio gli artigiani. Naturalmente, in primis, c’è il piano vaccinazioni e Recovery Fund. Il Presidente Giacomo Basso ha chiuso il suo intervento ricordando come il giorno 9 dicembre, in tempi non sospetti, su sollecitazione di alcuni artigiani, ma su sua intuizione, CASARTIGIANI abbia postato, sul proprio portale, nella Rubrica “Muri che parlano” l’anonimo muro con la sovrascritta, presumibilmente una dedica ad una innamorata: “ Sei bella come il wathever it takes di Mario Draghi”. Molti si offrono come fautori e graffitari di questa straordinaria, suggestiva idea che fa riferimento alla frase di Draghi quando, Presidente della BCE, salvò l’euro “tutto quello che si deve fare si farà”. Il grafista rimarrà anonimo ma lo spirito e l’anima di quella suggestione rimangono e adesso si aspetta, con ansia, che un altro muro parli e dica, quando la situazione sarà sicuramente migliorata, sia a livello sanitario che a livello economico: “ Sei bella come l’Italia di Draghi”.